giovedì 25 febbraio 2016

UNA BELLA TAGLIATA... IN SCUDERIA

A pochi chilometri da Bologna, andando in direzione di Imola, c'è Dozza, un piccolo comune considerato uno dei borghi medievali più belli e caratteristici dell'Appennino tosco-romagnolo (e chi mi conosce sa che me ne intendo, visto che il mio lavoro è fare promozione turistica per l'Appennino!).
A Dozza c'è un maestoso castello, che avrò visitato un milione di volte quando ero piccola, terrorizzata e allo stesso tempo affascinata dalle sue prigioni e da tutte le storie che lo riguardano.
Il borgo è molto particolare soprattutto per la presenza dei numerosi dipinti sulle facciate delle case: Dozza infatti ospita dal 1965 la Biennale del Muro Dipinto, durante la quale artisti non solo nazionali, ma anche internazionali, si danno appuntamento per realizzare le loro opere sui muri delle case del borgo... per questo motivo Dozza è una vera galleria d'arte a cielo aperto.
 

Dal sito del Comune di Dozza
Il contesto attorno a questo piccolo splendido borgo potete immaginarvelo: siamo a cavallo tra Bologna e la Romagna, il paesaggio è tutto colline, vigneti, alberi, casolari... insomma, qui non si può che mangiare bene!
E io, quando vado a Dozza, so che per mangiare bene devo andare nel mio posto preferito: il Ristorante La Scuderia.
La posizione è strategica: esattamente di fronte al castello.
Oltre ai locali interni che sono semplici ma d'effetto trattandosi, come potete immaginare, di un'antica scuderia medievale, c'è la veranda che consente di pranzare o cenare godendosi la vista mozzafiato del castello, bello sia di giorno che di sera.
 

Dalla pagina Facebook de La Scuderia
Il menù è ampio, propone piatti della tradizione ma con un tocco di originalità. Il punto di forza della Scuderia però, secondo me, è la carne: dalla tartare al filetto, dalla carne ai ferri alle particolarissime tagliate (le mie preferite), la carne qui è veramente fantastica, saporita e sempre dalla cottura impeccabile.
La mia preferita è la tagliata alle olive taggiasche e pomodorini, che abbino sempre volentieri a un contorno "casereccio", come le zucchine fritte o le patate "alla vecchia maniera".
 
Tagliata alle olive taggiasche e pomodorini
Io e i miei amici ci siamo stati lo scorso sabato sera, dopo la degustazione di vini di cui vi ho parlato nel post precedente, per cui non avevamo moltissima fame e abbiamo preso solo una portata a testa... io ovviamente la tagliata :)
Ma c'è stato chi aveva voglia di provare un primo, quindi la mia amica Chiara ha preso i bigoli al guanciale, pomodorini e scalogno di Romagna; Marco invece, altro amico, ha visto un cameriere portare al tavolo vicino al nostro un piatto, e si è subito illuminato... non poteva lasciarsi scappare la possibilità di assaggiare la tartare di carne "Wagyulem" tipo Kobe.


Bigoli al guanciale, pomodorini e scalogno di Romagna
Tartare di carne "Wagyulem" tipo Kobe
Mi ricordo che quando ci eravamo stati io e Gano la scorsa primavera con un'altra coppia di amici, i ragazzi avevano optato per la costata di bufalo al sale di Cervia e rosmarino ed erano rimasti particolarmente soddisfatti... oltre che estremamente sazi! :)
Sabato poi, anche se eravamo belli che pieni dopo le nostre tagliate, tartare ecc., ci siamo detti che dovevamo terminare comunque in grande stile... e per terminare in grande stile non può mancare il dolce! :)
Abbiamo preso il sorbetto alla crema al sapore di caffè, davvero particolare, non l'avevo mai provato... mi dispiace non averlo fotografato e non potervelo mostrare, ma credetemi sulla parola: veramente squisito! Vi consiglio comunque di provare i dolci della casa, tutti fatti da loro ovviamente (a me è rimasta nel cuore la meringata alla menta).
 
Tra chiacchiere e brindisi (perché evidentemente tutto il vino della degustazione non ci era bastato, e quindi vuoi non prendere una bella bottiglia di vino?) tra primi, secondi di carne, contorni e dessert abbiamo speso 29€ a testa.
Una menzione particolare va al personale della Scuderia, tutti carini e alla mano, in special modo al cameriere Andrea che è sempre pronto a consigliare e illustrare le varie proposte del menù e soprattutto è sempre sorridente!
 
Gli UP&DOWN del Ristorante La Scuderia:
UP: la grande qualità della carne e l'abilità nel cucinarla, e ovviamente la location
DOWN: costo leggermente sopra la media, ma vista la qualità del cibo e della carne in particolare ci sta!
 
RISTORANTE LA SCUDERIA
Dozza (BO)
 
Dozza è un posto che merita, soprattutto ora che è in arrivo la bella stagione. Visitate il castello, passeggiate tra le suggestive viuzze del borgo, ammirate le facciate delle case e i muri dipinti.
E quando vi viene fame, andate alla Scuderia. :)
 

martedì 23 febbraio 2016

FELICITA' E' UN CALICE DI VINO... SUI COLLI DI IMOLA

Ciao a tutti, buonasera! :)

Ecco un #FoodOfTheDay, una flash news a proposito dell'esperienza che ho vissuto insieme ad alcuni amici sabato sera: una fantastica degustazione di vini presso l'Azienda Agricola Tre Monti Sant'Anna, a Imola.
 
 
Ci siamo capitati quasi per caso, acquistando un coupon: io e le mie amiche Chiara ed Elena volevamo fare un regalo ai nostri morosi in occasione della Befana. Un regalo per loro, sì, ma anche per noi, che un paio d'anni fa abbiamo fatto un viaggio "on the road" nelle terre del Chianti, battezzandolo il "Non abbiamo sete tour" :)
Ora che le giornate si sono allungate è stato uno spettacolo arrampicarci sui colli sopra Imola e raggiungere l'azienda agricola mentre il sole tramontava: cielo infuocato, colori meravigliosi e un panorama mozzafiato che dava sulle luci della città.
 
Il caminetto nella sala della degustazione
Siamo stati accolti dai gestori, due ragazzi gentilissimi: lui, affabile e simpatico, e lei, molto sorridente ma soprattutto molto incinta! :)
Ci è stato servito un ricco tagliere di salumi e formaggi accompagnato dalla piadina e il ragazzo ci ha abilmente guidato nel corso della degustazione, raccontandoci i vini che stavamo assaggiando.
 
 
 
Tra i vini che abbiamo avuto la possibilità di degustare, e che trovate nel dettaglio sul sito dell'azienda agricola (di cui dopo vi lascio i riferimenti), vi cito: il Bianco Erik IGT, dal sapore forte, perfetto insieme ai primi, agli affettati e al pesce; il Barbera frizzante IGT, che è stato uno dei miei preferiti, dal colore rosso rubino intenso e dalle note di frutti rossi e prugna; il fantastico Grifone, un riserva ottenuto da uve Sangiovese accuratamente selezionate, che in bocca si presenta elegante e piacevolmente tannico; e per finire il Tramonto Rosso, ottenuto dall'appassimento in pianta di uva Sangiovese e dal gusto dolce e delicato, ci è stato servito insieme ai cantucci.
 
Abbiamo concluso la degustazione con una breve visita alla cantina:
 
La visita alla cantina
Ovviamente non ci siamo lasciati scappare l'occasione di fare qualche acquisto :)
E' stata una bella esperienza, in un posto fuori dal caos della città e in un'atmosfera accogliente e piacevole. Il dolce tepore che il vino infonde nelle persone (specialmente in quelle che reggono poco... come me!) ha reso tutto ancor più speciale, tutti i vini che abbiamo assaggiato erano molto particolari, e abbinati ai nostri bei taglieri ci sono molto colpiti.
I miei complimenti a questi ragazzi che ci hanno fatto sentire a casa con la loro cordialità, ma al contempo sono stati super professionali e ci hanno consentito di vivere a pieno l'esperienza della degustazione. Bravi! :)
Eccovi i riferimenti:
 
AZIENDA AGRICOLA TRE MONTI SANT'ANNA
Imola (BO)
 
Cin cin! :)
 

martedì 16 febbraio 2016

VAL DI FASSA, TRA NEVE E DELIZIE

A mali estremi, estremi rimedi, così si dice.
Quindi, visto che qui la neve non arriva, io e Gano (il mio moroso... chi ancora non lo conosce imparerà a farlo, visto che è praticamente in tutte le mie scorribande gastronomiche) siamo corsi a Vigo di Fassa, in Val di Fassa appunto, dove i suoi genitori hanno una bella casina.


Oltre alla neve c'era di mezzo anche San Valentino... è vero, noi non facciamo grandi festeggiamenti per questo giorno, ma è un ottimo pretesto per regalarsi una bella cena, no? :)
 
Prima di parlarvi di quella però, ci tengo a dirvi due parole anche sulla colazione.
Se capitate a Vigo, vi consiglio vivamente una sosta alla favolosa Pasticceria Reinhard: è il nostro posto preferito appena svegli per una brioche (gigante e stracolma di squisita crema) e un cappuccino, ma è perfetta anche a merenda, e ve ne accorgerete guardando tutto il ben di Dio che c'è in vetrina, sotto forma di pasticcini, torte, cioccolata ecc...
Vi segnalo in particolare lo strudel, ma da veri artigiani pasticceri creano veramente di tutto; menzione speciale per la ragazza che ci serve solitamente, gentilissima e sempre sorridente.
Insomma, la Pasticceria Reinhard ci piace sì per cominciare la giornata come si deve, ma è anche il nostro posto preferito per acquistare "souvenir golosi" da riportare a casa :)
 
 
Eccovi i riferimenti:
PASTICCERIA REINHARD
Vigo di Fassa (TN)
 
E adesso veniamo alla cena di domenica sera, quindi se nelle foto vedete cuoricioni e cuoricini non vi stupite, era la serata di San Valentino :)
E noi l'abbiamo passata in uno dei posti che fanno ormai parte della nostra lista dei preferiti della Val di Fassa: la Malga Aloch.
 
Questa piccola ma meravigliosa malga si trova a Pozza di Fassa, ad appena 5 minuti da Vigo, inerpicata su un cucuzzolo da dove si può godere di una vista mozzafiato su tutta la valle, ma facilmente raggiungibile sia a piedi che in macchina (5 minuti da Pozza).
Se siete appassionati di passeggiate potrete arrivare alla Malga Aloch percorrendo il "Sentiero delle Leggende": tanti anni fa gli uomini delle famiglie fassane giunti a sera si dedicavano all'intaglio del legno, scolpendo i personaggi delle leggende antiche come fate, principesse, pastori e contadini. Così nasce il Sentiero delle Leggende, ripristinato dall'azienda agricola e grazie al quale si può giungere al maso percorrendo questo breve sentiero nel verde, circondato dai personaggi delle vecchie fiabe ladine. Anche noi ci abbiamo provato un paio di estati fa, non ricordo esattamente quanto tempo ci abbiamo messo ma non è una camminata lunga... provatela!
 
Ma veniamo alla Malga: un ambiente piccolo ma molto accogliente, un'atmosfera piacevole data dagli arredamenti tipicamente trentini, le sedie in legno con il cuore, i colori caldi, le cameriere in abiti tradizionali sempre sorridenti... è un piacere venire a mangiare qui.
D'estate lo spazio aumenta notevolmente, all'esterno c'è una bella terrazza e un prato con vista panoramica. Non ci siamo mai venuti a pranzo ma vogliamo decisamente provare.

Dalla pagina Facebook della Malga
Nel menù ci sono ovviamente piatti della tradizione trentina: polenta, salumi e formaggi, selvaggina, e tutta la carne proviene dalla loro azienda agricola, adiacente al ristorante.
Io e Gano abbiamo ormai un menù quasi "fisso", e anche questa volta abbiamo preso i nostri piatti preferiti: i gnocchetti di polenta e ricotta con bocconcini di gulasch e scaglie di Trentingrana, che sono qualcosa di straordinario; il Piatto del Cacciatore, ovvero tagliata di cervo con marmellata di mirtilli (che si sposa alla perfezione con la carne), polenta e funghi (che nella foto però non vedrete, perché a me non piacciono quindi non li faccio mettere); e il gran finale con il tartufo casereccio con gelato alla vaniglia e cuore tenero di caffè, e dichiaro ufficialmente che è il tartufo più buono che io abbia mai mangiato.
 
Gnocchetti di ricotta e polenta con bocconcini di gulasch e scaglie di Trentingrana

Cervo con marmellata di mirtilli e contorno di polenta (senza funghi)


Ed eccola qui, l'ottava meraviglia del mondo. Vorrei che per magia la foto prendesse vita così da permettervi di affondare il cucchiaino: potreste percepire al primo tocco la granella, fine ma consistente al tempo stesso, giungere poi al delicato gelato alla vaniglia e arrivare infine a raggiungere il cuore di caffè caramellato... vi lascerebbe sorpresi come fa ogni volta con me! Chi l'avrebbe mai detto, la prima volta che ho preso questo tartufo, che il "cuore tenero di caffè" fosse veramente un cuore tenero... caramellato!
Questo dessert, ve lo assicuro, è qualcosa da perdere la testa.
 
La spesa è più che onesta: ricapitolando, noi abbiamo preso 2 primi, 1 secondo diviso in due, 2 dessert + mezzo litro di vino rosso della casa, 1 bottiglia d'acqua e 2 digestivi e abbiamo speso 57,50€ in totale. Il rapporto qualità-prezzo per me è ottimo, non so se dalle foto percepite le porzioni, che sono abbondanti ma studiate.
 
A proposito, ho cominciato questo post parlando di neve e vi ho accennato alla passeggiata lungo il Sentiero delle Leggende per raggiungere la Malga. Se dentro di voi alberga lo spirito di guadagnarvi quel bel piatto di gnocchetti affrontando il percorso innevato, sappiate che potete; c'è gente che lo fa, noi li abbiamo visti coi nostri occhi domenica sera, persone che hanno tutta la mia stima. Ma se come me siete animali a sangue freddo (e volete solo regalarvi una cena in tutta comodità, escludendo la parte delle nevi trentine) non temete: la Malga Aloch prevede un servizio trasporto gratuito, che da Pozza vi porta fino al ristorante e, a cena finita, vi riporta giù in paese.
Super. Perché a me la neve piace, ma non di sera e quando devo godermi una cena! :)
 
Gli UP & DOWN della Malga Aloch:
UP: l'atmosfera calda e accogliente e la cucina casalinga veramente straordinaria
DOWN: le sere d'inverno i coperti si riducono perché il locale è piccolo, per cui vi consiglio caldamente di prenotare; ci tengo però a dire che le dimensioni della malga secondo me contribuiscono a renderlo un luogo così accogliente, per cui bho, credo che alla fine non sia mica tanto un difetto :)
 
MALGA ALOCH
Loc. Aloch - Pozza di Fassa (TN)
 
Bè, se andate a fare la settimana bianca in Val di Fassa, qualche dritta ve l'ho data :)
Dopo gli sci... ci vuole l'abbuffata! :)

giovedì 11 febbraio 2016

LE BINDI: SOCIAL TABLE A KM ZERO

Immaginate un piccolo ristorante con un solo grande tavolo da 20 persone, in un grazioso borgo toscano. Immaginate che ci siano solo due ragazzi a gestirlo, lei in cucina, lui in sala a fare gli onori di casa e a servire i 20 commensali. Immaginate un menù che varia ogni giorno in base alle disponibilità giornaliere del mercato, con una serie infinita di portate preparate con ingredienti anche banali, di tutti i giorni, ma abbinati tra loro in modo da creare piatti originali... speciali.
 
Ecco, state immaginando Le Bindi!
 
 
Le Bindi - Bottega di cuoco, si trova a Monte San Savino (Arezzo), e mi piace descriverlo non come un semplice ristorante, ma come una vera esperienza.
Ci sono stata la scorsa Pasqua, poi a me e ai miei amici è piaciuto talmente tanto che ci siamo tornati anche per Capodanno!

L'idea è semplice: un unico tavolo con 20 sedute (quindi è necessario prenotare con anticipo!), menù ogni giorno diversi realizzati esclusivamente con prodotti stagionali e a km zero. Nell'era dei social, dove condividiamo tutto... perché non condividere un tavolo? :)

E' meraviglioso ciò che questi due ragazzi riescono a fare, mi piace che riescano a prendere un ingrediente banale, ordinario, e, abbinandolo ad altri ingredienti di tutti i giorni, realizzare un piatto sorprendente...
Un esempio? Prendete del riso, della liquirizia, delle erbette... a me viene ancora l'acquolina in bocca se penso a quel favoloso risotto con erbette selvatiche e liquirizia che ho mangiato a Pasqua! Questa è la piccola magia de Le Bindi, riuscire a sorprenderti con gli ingredienti di tutti i giorni.

E poi c'è un'altra magia, quella di mettere a tavola insieme 20 persone che a inizio serata non si conoscono, ma arrivati al dessert chiacchierano e brindano insieme come vecchi amici.
E' proprio così, condividere un pasto unisce gli animi, c'è poco da fare.
Le portate qui sono servite in grandi pirofile, così dopo che vi siete serviti passate la pirofila al vostro vicino, magari scambiando un commento su quanto vi ispira quel piatto, sul profumo che emana, e così via fino a che anche l'ultimo è stato servito.
E' una cosa bella, c'è poco da dire. E' il bello del mangiare insieme.


Ma ora veniamo al nostro cenone di Capodanno, siete curiosi di scoprire cosa abbiamo mangiato? Eccovi accontentati:


Due appunti:
1) Non spaventatevi dalla quantità di cibo. Sono tantissime portate, e dopo un iniziale momento di estasi mistica, è umano essere colti da un leggero terrore. "Riuscirò a mangiare tutto? Quanto ingrasserò?" non temete.
Una cosa che apprezzo tantissimo nei ristoranti, è saper gestire le porzioni. Come dicevo, le portate sono servite in pirofile, così da consentirvi di prendere la quantità che volete... insomma, potete fare un assaggio di tutto, senza morire rotolando. E credetemi, ogni portata merita di essere assaggiata.

2) Dopo "Riuscirò a mangiare tutto?" e "Quanto ingrasserò?" viene la terza fatidica domanda: "Quanto spenderò per tutto questo?". Come potete vedere coi vostri occhi, poco.
Vi ricordo che questo era il cenone di Capodanno.
Per tutto il resto dell'anno Le Bindi propongono la stessa formula con le numerosissime portate a un prezzo fisso di 20€ (!!!), a cui andranno aggiunti soltanto i vini ed alcuni extra particolari. In poche parole, quando ci sono stata la prima volta a Pasqua, ho mangiato tanto quanto ho mangiato a Capodanno e ho speso 23,50€. Compris?


Ora capite perché cenare qui l'ho definita un'esperienza, anzi, molteplici esperienze: gustare gli ingredienti del territorio in una veste nuova, originale e inaspettata; condividere un tavolo, un pasto, una serata, socializzando con persone che non conoscete; sentirvi però come in una grande cena tra amici, perché i proprietari de Le Bindi vi fanno sentire come a casa. Un posto unico.


Ecco dunque gli UP & DOWN de Le Bindi:
UP: la capacità di riuscire a tirare fuori piatti speciali da ingredienti ordinari.
DOWN: peccato abitare così lontano!!! :)


LE BINDI - BOTTEGA DI CUOCO
Monte San Savino (AR)

Sito web: http://www.lebindi.it/index.html
Facebook: https://www.facebook.com/DalleBindiBottegaDiCuoco

Buon appetito :)

lunedì 8 febbraio 2016

LE MIE RADICI: IL BIACCHESE

Non dovrei recensire il Biacchese, sono di parte e poco obiettiva perché ci sono cresciuta.
Mi limiterò a raccontarvelo con il cuore in mano (e l'acquolina in bocca), mi sembra perfetto per cominciare la storia di questo nuovo blog.
 
Il Biacchese esiste dal 1960, tirato su dallo zio Gianni e dalla zia Gina (gli zii della mia mamma), che dopo tanti anni e nonostante l'età non si sono ancora stancati di dar da mangiare ai loro amati clienti.
Anche la mia nonna ci lavorava, faceva la cuoca. E' facile quindi capire come mai in questo posto ci sono cresciuta: mi ricordo ancora le giornate durante le vacanze estive, quando la nonna era ai fornelli, il nonno andava là a giocare a carte portandomi con lui e io sgambettavo per la cucina, mangiavo tortellini e salivo sulla giostrina a forma di pellicano (lo adoravo io, quel pellicano).
Al Biacchese ci sono i laghetti dove i pescatori stazionano oggi come allora, e dietro, dove i clienti non possono andare, c'è il terreno dello zio con la sua piccola officina dove gli piace smontare e rimontare cose, e quando io ero una bimbetta c'erano anche i suoi cani e una vecchia corriera malmessa.
Figuratevi quante avventure possono essere nate in quei posti dalla testolina di una bimba di 6/7 anni, per me era praticamente un parco giochi.
 
Il locale è cambiato tanto da quando ci andavo con i nonni: allora la sala ristorante era tutta in legno, con un grande camino che ormai non funziona più.
Oggi invece l'ambiente è decisamente più semplice e spartano, forse anche un po' freddo, ma per fortuna ci sono le classiche tovaglie a quadrettoni rossi che riscaldano l'atmosfera.
Che la sala sia spartana però non interessa molto quando vi sedete e mangiate uno di quei piatti che solo vostra nonna saprebbe fare uguale. Al Biacchese si gusta la tradizione casalinga bolognese, non aspettatevi piatti elaborati, vi basti sapere che uscirete con la pancia piena: tortellini in brodo o alla panna, tortelloni al ragù o burro e salvia, passatelli, lasagne, tagliatelle al ragù o prosciutto e cipolla (le mie preferite).
 
Tagliatelle prosciutto e cipolla
Di secondo polpette al sugo, zucchini ripieni, arrosti, coniglio, trippa, fagioli con le cotiche e ovviamente le famosissime (e gigantesche) crescentine con gli affettati.
Anche i dolci sono vecchio stampo: panna cotta, creme caramel, zuppa inglese, torta di riso, zuccotto e il gelato alla crema che mi piace tanto, perché sa proprio di uovo.
Per me è come mangiare a casa, perché come dicevo la mia nonna lavorava come cuoca, e a casa cucinava esattamente così, condendo i miei piatti di pasta con quel ragù così ricco e saporito che ancora oggi non sono riuscita a trovare da nessun'altra parte... forse non sono l'unica a pensarla così comunque, perché il Biacchese è sempre pieno, a pranzo, a cena, in mezzo alla settimana o durante il weekend, sempre.
 
Tortelloni al ragù
Se volete vivere questa mistica esperienza gastronomica, vi consiglio di prenotare! :)
 
Ecco, io vi avevo avvisato all'inizio: non sono obiettiva. Per me questo posto è sempre stata la cucina della nonna, la casa, la famiglia.
Però, anche se voi non ci siete mai stati, provate a chiedere in giro, perché tra tutti i vostri amici sono sicura che troverete qualcuno che al Biacchese ci è venuto, che avrà provato le favolose tagliatelle, che avrà creduto di morire con la pancia piena dopo l'ennesima crescentina, che avrà sentito qualche storia raccontata dallo zio Gianni.
Che sicuramente si sarà sentito come me, a casa. :)
 
Vi lascio anche il link di un articolo che qualche anno fa Il Fatto Quotidiano ha dedicato al Biacchese... e anche alla zia Gina! Lo trovate cliccando qui!

domenica 7 febbraio 2016

KAPOTAVOLA

Non so cucinare, ma una cosa la so fare benissimo: mangiare.
 
Mi piace un sacco mangiare; d'altra parte sono una vera bolognese, venuta su a zonzo per il ristorante degli zii dove lavorava anche mia nonna, respirando a pieni polmoni il profumo del ragù e del fritto.
Non ho problemi a dimostrare il mio smisurato amore per il cibo, non sono una di quelle ragazze che fanno le difficili a tavola. Io credo che mangiare sia una delle cose più belle in questa vita, una serata in compagnia degli amici, gustando un buon piatto e un bicchiere di vino è quanto di più bello si possa trovare a questo mondo.
 
Ecco perché ho deciso di cominciare questo "food diary", così mi piace chiamarlo: io girovago provando sempre ristoranti diversi, a Bologna ma anche in altre città, dove capita; come dicevo sono cresciuta in un ristorante veramente bolognese frequentato da veri bolognesi, e quando viaggio vado alla ricerca dei luoghi frequentati dalla gente del posto, guardandomi bene dal seguire il flusso dei turisti.
C'è un'altra cosa che mi riesce bene, ed è scrivere. Vi racconterò le mie avventure mangerecce in giro per osterie, trattorie, ristoranti, vi mostrerò i piatti più belli e cercherò di farvi sentire come se vi trovaste lì, a tavola con me e i miei amici.
 
Però mettiamo subito in chiaro una cosa: io sono quella che sta a Kapotavola.
 
 
Nota di servizio: troverete i post classificati secondo una rigorosa logica di suddivisione per argomenti:

- Kapotavola: le mie recensioni-racconto, in giro da sola, col moroso, con amici, con i parenti... basta che si mangi.
- Food Fighters: le uscite gastronomiche con il gruppo di amici anche detti #drogatidicibo (imparerete a conoscerli!).
- #FoodOfTheDay: flash news, post brevissimi, appunti gastronomici.

- Cibostoria: c'era una volta... post di cene/pranzi passati, ricordi, racconti...